Montemurlo aiuta Roma a riciclare i suoi materassi

Roma-Montemurlo, biglietto di andata e ritorno. Passa dal distretto pratese la soluzione all’annoso problema delle discariche dei materassi a cielo aperto che affliggono la Città Eterna. C’è un’azienda del comparto meccanotessile con 80 anni di storia alle spalle che, nei mesi scorsi, ha dato il buon esempio alla giunta Raggi su come riciclare le montagne di materassi accatastati vicino ai cassonetti nella capitale. Grazie ai contatti con un docente universitario della Federico II di Napoli che ha fatto da tramite fra le due realtà, il Campidoglio ha messo gli occhi sugli impianti della Cormatex che sono unici in tutta Italia per il riciclo e il riuso dei materassi usati.

Accompagnata dal suo collaboratore Massimo De Maio, a cavallo dell’estate scorsa l’assessora pentastellata con delega all’ambiente Pinuccia Montanariè arrivata dalle nostre parti per scoprire il “modello” Cormatex basato sul concetto di economia circolare così da scommettere sui materassi e sul loro riutilizzo. L’idea, infatti, è che si possano installare all’interno degli impianti di Ama – il gestore dei rifiuti urbani nella capitale – la tecnologia e il processo produttivo messo a punto da Cormatex per un cliente francese che, dal 2012, ricicla materassi usati e trasforma i componenti di scarto dando vita a una nuova linea di prodotti “green” destinati sempre al riposo. Un impianto altamente innovativo che permette di riciclare fino a 1.400 tonnellate annue di materassi usati. E questi ultimi, anziché finire in discarica, rifioriscono a nuova vita. Non è strano: la filosofia del riciclo è sempre stata nel Dna nel distretto tessile.

«Le applicazioni per i prodotti riciclati che escono da un impianto come quello che abbiamo realizzato in Francia – spiega il direttore di Cormatex Luca Querci – sono destinate a realizzare componenti per materassi o imbottiture per arredamento in genere, come divani e poltrone. Oppure possono essere ottimi isolanti termoacustici da utilizzare nell’edilizia o nel settore automotive».

Nel caso di Roma, il gestore (Ama) installerebbe un impianto con la testa pensante nel distretto pratese: Cormatex, infatti, venderebbe e fornirebbe il proprio macchinario. «Abbiamo spiegato ai rappresentanti del Comune di Roma come funziona la tecnologia messa a punto per il nostro cliente francese – prosegue Querci – Se la collaborazione andasse in porto, sarebbe il primo caso di un ente locale che entra nel un ciclo di trasformazione dei materassi usati. Siamo in attesa di notizie dal Comune di Roma».

L’operazione della giunta capitolina potrebbe andare in porto per la metà del 2019. Storica azienda costruttrice di macchinari tessili, negli ultimi anni la Cormatex ha investito molto sulle nuove tecnologie, in particolare su una linea pilota che sviluppa prodotti innovativi con materiali di scarto (tessili e non, pelle, carta riciclata e poliuretano). «Questa linea di produzione – dicono da Cormatex – diventa uno strumento fondamentale per sperimentare i nuovi progetti». Giunta alla terza generazione, l’azienda di via Parugiano di Sotto è in crescita, dà lavoro a 25 persone e di recente ha assunto due ingegneri: la previsione per il 2019 è di un aumento di fatturato fino a 6 milioni di euro.

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